Tag: pronto soccorso

AMBIENTE E SALUTE

Risultati dei Sistemi di allarme (HHWWS), del Sistema Sorveglianza della Mortalità Giornaliera (SISMG) e degli accessi in Pronto Soccorso (PS) Rapporto 1 luglio-15 agosto 2022

Publication date: 07/09/2022 – E&P Code: repo.epiprev.it/2748
Authors: Dipartimento di Epidemiologia SSR Lazio ASL Roma 1 – Centro di Competenza Nazionale Dipartimento della Protezione Civile1

Abstract: Il secondo report del Sistema HHWW e della sorveglianza della mortalità associata alle ondate di calore aggiornato al 15 agosto, mostra che nel mese di luglio l’eccesso di mortalità è stato pari al 29%, ed ha interessato tutte le classi con età superiore a 65 anni. L’effetto maggiore è stato riscontrato nella classe di età più anziana (85+) nella quale si è registrato un eccesso di mortalità del 41% nelle città del nord e del 35% nelle città del centro-sud.
Particolarmente elevato è stato l’impatto sulla mortalità dell’ondata di calore della seconda metà del mese di luglio, con eccesso del 36% e che ha interessato tutte le aree del paese, in particolare alcune città del nord.

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AMBIENTE E SALUTE

Risultati dei Sistemi di allarme (HHWWS), del Sistema Sorveglianza della Mortalità Giornaliera (SISMG) e degli accessi in Pronto Soccorso (PS) Rapporto 16 maggio-15 luglio 2022

Publication date: 09/08/2022 – E&P Code: repo.epiprev.it/2739
Authors: Dipartimento di Epidemiologia SSR Lazio ASL Roma 1 Centro di Competenza Nazionale Dipartimento della Protezione Civile Ministero della Salute, Centro Nazionale Prevenzione e Controllo Malattie1

Abstract: Secondo l’Organizzazione Mondiale della Meteorologia (WMO) le ondate di calore che si stanno osservando nell’estate 2022 rappresenteranno in futuro la nuova normalità. Heatwaves come quelle che stanno interessando il nostro paese sono destinate infatti a diventare più frequenti, più lunghe ed intense come evidenziato dalle recenti stime dell’Intergovernmental Panel of Climate Change (IPCC) nell’ultimo rapporto, con un impatto sempre più rilevante sulla salute della popolazione esposta.
Secondo il panel di esperti dell’IPCC, le temperature nei prossimi anni aumenteranno più velocemente nell’area del Mediterraneo e nel nostro paese, rispetto ad altre aree del pianeta; in assenza di interventi di riduzione delle emissioni, il riscaldamento globale potrebbe superare i 2°C a metà secolo con una concomitanza di effetti che andranno dall’aumento delle temperature estreme, della siccità e degli incendi, alla diminuzione del manto nevoso e della velocità del vento, oltre all’incremento medio del livello del mare.
A partire dal mese di maggio 2022 sono state registrate temperature superiori alla media stagionale di +3.2°C in tutto il paese con valori di temperatura più elevati soprattutto nelle città del centro Italia (Figure 1A-1E) associati a condizioni di rischio di livello 1 (Tabella 1A).
Nel mese di giugno le temperature sono state superiori al valore climatico di riferimento in media di +3°C di temperature. Un primo innalzamento delle temperature si è ossservato intorno alla prima settimana di giugno ed un progressivo aumento della temperatura è stato registrato a partire dal 20 giugno fino a fine mese, interessando prevalentemente le città del centro-sud (Figure 2A-2E). L’innalzamento delle temperature dell’ultima decade di giugno è stata associato a condizioni di rischio livello 1 del sistema HHWW nelle città del nord mentre tra le città del centro-sud è stata registrata un’ondata di calore a partire dal 26 giugno (livello2-3) che si è protratta fino alla prima settimana di luglio, con una durata di circa 10 giorni (Tabella 1 figure 2a-E). Durante l’ondata tra fine giugno e la prima settimana di luglio si sono registrati picchi di temperatura apparente massima compresi tra 37-40°C.
Per quanto riguarda l’analisi della mortalità giornaliera (tabella 2A), nella seconda metà di maggio la mortalità è risultata complessivamente superiore alll’atteso (+10%) con un eccesso significativo si è registrato a Brescia, Roma, Pescara, Bari e Potenza.
Nel mese di giugno è da segnalare complessivamente una mortalità del 9% superiore all’atteso. Le città in cui si è registrato un incremento significativo della mortalità che sembra, almeno in parte attribuibile all’esposizione alle elevate temperature registrate, sono Torino (+11%), Roma (+13%), Napoli (+15%), Bari (+23%), Palermo (+19%), Catania (+32%). (Tabella 2B)
Dal 1-15 luglio (Tabella 2C) si è osservato complessivamente un incremento significativo della mortalità pari a +21%, con incrementi in diverse delle città dove si è verificata l’ondata di calore, in particolare a Brescia (+31%), Bologna (+22%), Firenze (+22%), Roma (+28%), Viterbo (+52%), Latina (+72%), Napoli (+27%), Cagliari (+51%), Bari (+56%), Palermo (+34%), Catania (+35%), Catanzaro (+48%). Anche a Torino si registra un eccesso di mortalità sebbene non si siano registrate condizioni di ondata di calore ma solo giorni isolati di caldo (sia dal sistema HHWW che da ARPA Piemonte).
I grafici dell’andamento della temperatura e della mortalità giornaliera evidenziano in alcune città del nord (Torino, Milano) un incremento della temperatura nella terza settimana di giugno a cui risultano associati picchi di mortalità. Mentre in diverse città del centro-sud (Roma, Latina, Campobasso, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Palermo e Catania) si osservano diversi giorni di incremento della mortalità associato all’incremento della temperatura registrato dal 26 giugno e nelle prime 2 settimane di luglio (Figure 3 appendice).

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COVID-19

L’effetto COVID-19 sugli accessi di pronto soccorso in provincia di Bolzano

Publication date: 11/05/2021 – E&P Code: repo.epiprev.it/2379
Authors: Bonetti Mirko1, Fanolla Antonio1, Vian Paolo2, Vittadello Fabio2, Melani Carla1

Abstract: Tra marzo e maggio 2020, anche la provincia di Bolzano ha dovuto fronteggiare la pandemia da COVID-19, che ha messo sotto forse pressione il sistema ospedaliero. Il tasso di positività ha evidenziato successivamente una riduzione, per poi risalire nuovamente a partire dal mese di ottobre. Per affrontare tale emergenza, è risultata necessaria una riorganizzazione ospedaliera che ha riguardato anche il Pronto Soccorso, volta a limitare e gestire in maniera efficace ed efficiente il contagio. L’indicazione ai cittadini di recarsi al Pronto Soccorso solo se strettamente necessario e il timore di un possibile contagio, ha comportato nel periodo temporale osservato (24 febbraio – 31 dicembre 2020), una riduzione degli accessi pari al 33,2% rispetto alla media del biennio 2018/19, con picchi di oltre il 70% tra fine marzo ed inizio aprile. L’analisi sugli accessi deve tuttavia tener conto dell’andamento della pandemia, con le criticità maggiori nei mesi da marzo a maggio e da ottobre a dicembre. L’incremento, seppur lieve dell’incidenza dei codici triage rossi (da 0,7% a 0,9%), dei codici arancioni (da 7,8% a 8,7%) e degli accessi esitati in ricovero (da 11,6% a 13,8%) unito alla contemporanea riduzione dei dimessi a domicilio (da 81,5% a 79,8%) evidenzia come le casistiche trattate siano state più gravi rispetto al biennio precedente. Si è assistito ad un aumento marcato, pari a oltre 1.000 casi di accessi con diagnosi di polmonite virale; l’allentamento delle misure di chiusura nei mesi estivi, ha invece determinato una riduzione complessivamente contenuta dell’incidenza degli accessi con diagnosi di traumatismi (da 34,6% a 33,9%). Resterà poi da valutare come la riduzione per molte patologie sia acute (differibili e non differibili) e croniche potrà incidere in futuro sullo stato di salute della popolazione. Il presente lavoro riprende ed aggiorna la precedente analisi effettuata sui primi mesi della pandemia.

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COVID-19

L’effetto COVID-19 sugli accessi di pronto soccorso in provincia di Bolzano: un’analisi preliminare

Publication date: 06/08/2020 – E&P Code: repo.epiprev.it/1968
Authors: Bonetti Mirko1, Fanolla Antonio1, Vian Paolo2, Vittadello Fabio2, Melani Carla1

Abstract: L’epidemia causata dal COVID-19 ha colpito anche la provincia di Bolzano seppur in maniera inferiore ad altre regioni del Nord Italia. Per affrontare tale emergenza, è risultata necessaria una riorganizzazione ospedaliera, volta a limitare e gestire in maniera efficace ed efficiente il contagio, che ha riguardato anche il Pronto Soccorso. Ai cittadini è stata data indicazione di recarsi al Pronto Soccorso solo se strettamente necessario. Tale indicazione da un lato e il timore di contagio dall’altro, ha comportato nel periodo temporale osservato (24 febbraio – 30 aprile 2020), una riduzione degli accessi pari al 49,5% rispetto alla media del biennio 2018/19. L’analisi sugli accessi ha messo in luce a livello di incidenza sul totale l’ incremento degli accessi esitati in ricovero, dei codici triage arancioni e la sostanziale stabilità dell’incidenza relativa dei codici rossi; questi dati uniti alla contemporanea riduzione degli abbandoni e dei dimessi evidenziano come la casistica trattata effettivamente abbia riguardato principalmente le casistiche più gravi. Si è osservato un rilevante incremento di diagnosi associate a polmoniti e a esposizioni e contatto con malattie virali, mentre le limitazioni ai movimenti dei cittadini imposte dal lockdown hanno determinato una significativa riduzione degli accessi per traumatismi e per molte altre patologie, sia acute che croniche. Considerato il breve periodo temporale esaminato, tale analisi é da considerarsi preliminare. Solo i mesi futuri ci diranno poi se l’impatto dell’epidemia da COVID-19, abbia riguardato eventi sanitari potenzialmente inappropriati, patologie differibili oppure anche non differibili, se abbia influito nella gravità dello stadio alla diagnosi delle forme tumorali o se abbia determinato variazioni nelle condizioni dei pazienti affetti dalle varie patologie croniche.

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COVID-19

Monitoraggio dell’impatto indiretto di Covid-19 su altri percorsi assistenziali

Publication date: 06/07/2020 – E&P Code: repo.epiprev.it/1897
Authors: Gruppo di lavoro “Mimico-19”: Teresa Spadea1, Roberto Gnavi1, Tania Landriscina1, Roberta Onorati1, Alessandro Migliardi1, Giuseppe Costa1, Olivia Leoni2, Roberto Blaco2, Michele Ercolanoni2, Chiara Di Girolamo3, Elena Berti3, Nicola Caranci3, Maria Luisa Moro3, Viola Damen4, Laura Belotti4, Silvia Forni5, Valeria Di Fabrizio5, Sara D’Arienzo5, Fabrizio Gemmi5, Mario Braga5, Paola Colais6, Luigi Pinnarelli6, Mariangela D’Ovidio6, Maria Balducci6, Marina Davoli6, Danilo Fusco7, Caterina Fanizza8, Vito Petrarolo8, Lucia Bisceglia8, Alessandra Allotta9, Salvatore Scondotto9.

Abstract: La redistribuzione di risorse e la temporanea riorganizzazione dei percorsi di cura legate alla pandemia da Covid-19 potrebbero avere già avuto un impatto sulla salute dei cittadini, in termini di ritardi diagnostici e di trattamento. Per monitorare questi effetti indiretti della pandemia, sette regioni (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Puglia e Sicilia) hanno attivato un progetto di rilevazione tempestiva di alcuni indicatori di ricorso all’ospedale, basato sui sistemi informativi regionali del Pronto Soccorso e delle dimissioni ospedaliere.
Tutti i servizi sanitari regionali hanno reagito alla pandemia limitando l’offerta ordinaria, rinviando gli interventi programmati differibili e scoraggiando la domanda non urgente: è diminuito molto il ricorso al pronto soccorso dei casi non urgenti; sono diminuiti i ricoveri per malattie ischemiche di cuore e per malattie cerebrovascolari, ma è rimasta invariata la capacità di trattamento tempestivo e appropriato di queste patologie una volta ospedalizzate; è diminuita drasticamente l’offerta di interventi di chirurgia elettiva non urgente, ma sembra rimasta invariata l’offerta di interventi non differibili in ambito oncologico ed ortopedico. I dati mostrano anche alcune differenze tra le regioni, che non sembrano legate in maniera sistematica al diverso impatto della pandemia e più probabilmente dipendono da diverse scelte organizzative regionali, ipotesi che verrà valutata in approfondimenti successivi.
Queste trasformazioni da un lato potrebbero portare benefici alla salute degli assistiti e all’efficienza del sistema sanitario, con la riduzione dei passaggi in pronto soccorso non urgenti o di alcuni interventi di appropriatezza controversa; dall’altro, il differimento degli interventi meno urgenti potrebbe aver aumentato la durata della sofferenza o delle limitazioni funzionali e, al tempo stesso, ha comportato un allungamento consistente delle liste di attesa che esige una loro riprogrammazione attenta sia alle priorità, sia all’equità, sia all’efficienza.

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COVID-19

Prima analisi degli accessi al pronto soccorso durante i primi tre mesi dell’epidemia da COVID-19 nell’AUSL Toscana sud est e approfondimento su SDO

Publication date: 14/05/2020 – E&P Code: repo.epiprev.it/1637
Authors: Stefania Arniani1, Francesca Nisticò1, Paolo Piacentini1

Abstract: Sono stati analizzati gli accessi ai pronto soccorso di tutta l’Azienda Usl Toscana sud est, sia di residenti che non, dal primo febbraio 2020 al 27 aprile 2020 e sono stati confrontati con gli accessi degli anni 2018 e 2019 relativi agli stessi mesi e giorni. Si sono poi analizzati i dati delle schede di dimissione ospedaliera relative al primo trimestre 2020, che sono state confrontate con la media dei ricoveri registrati nel primo trimestre dei due anni precedenti (2018-2019).
Complessivamente si assiste ad una riduzione degli accessi, in generale, ma anche per patologie acute e importanti quali l’infarto del miocardio, l’emorragia cerebrale, l’ictus e il TIA.
Tale riduzione è confermata anche dall’analisi SDO.

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COVID-19

L’accesso al pronto soccorso ai tempi del COVID-19: una analisi dei primi tre mesi nella regione Lazio

Publication date: 21/04/2020 – E&P Code: repo.epiprev.it/1289
Authors: Luigi Pinnarelli1, Paola Colais1, Francesca Mataloni1, Silvia Cascini1, Nera Agabiti1, Danilo Fusco2, Sara Farchi3, Arianna Polo3, Marco Lacalamita2, Giuseppe Spiga3, Sergio Ribaldi4, Marina Davoli1

Abstract: Obiettivi. Valutare l’impatto dell’epidemia di Sars-Cov-2 sugli accessi ai servizi di pronto soccorso della regione Lazio per le patologie tempo dipendenti per problemi di salute potenzialmente non indifferibili, per sospetta sintomatologia da Sars-Cov-2 e per condizioni ad alto rischio di inappropriatezza.

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