Mese: Maggio 2021

COVID-19

Effetto della vaccinazione sull’incidenza di ricoveri e decessi per Covid-19 nei soggetti con età ≥ di 80 anni che hanno completato il ciclo vaccinale: uno studio di coorte nella Regione Lazio

Publication date: 15/05/2021 – E&P Code: repo.epiprev.it/2399
Authors: Mirko Di Martino1, Maria Balducci1, Chiara Sorge1, Danilo Fusco2, Marina Davoli1

Abstract: Questo studio si concentra sulla valutazione dell’efficacia delle vaccinazioni nel ridurre l’ospedalizzazione e la mortalità per Covid-19 nella popolazione con età maggiore o uguale di 80 anni, sulla base dei dati disponibili al 21/04/2021. L’analisi è stata condotta sugli assistiti della Regione Lazio che hanno completato il ciclo vaccinale con Pfizer (87%) o Moderna (13%) nel periodo compreso tra l’08/02/2021 e il 15/04/2021. L’incidenza di ospedalizzazioni e decessi per Covid-19 nelle persone vaccinate è stata confrontata con l’incidenza osservata in un “gruppo di controllo” costituito da persone non vaccinate, appaiato (matching 1:1) per giorno di calendario, dal momento che l’incidenza di casi è variata sensibilmente durante il periodo di osservazione. La data indice, che determina l’inizio del follow-up, corrisponde alla data della seconda somministrazione “incrementata” di un buffer period pari a sette giorni. Sono stati esclusi dalle analisi le persone con diagnosi accertata di infezione da SARS-CoV-2 nel periodo antecedente alla data indice. Le stime sono state aggiustate attraverso un modello di regressione di Cox, che ha tenuto conto dei seguenti fattori confondenti: età, genere e presenza di patologie croniche.
In totale, sono state seguite 179713 persone di età ≥ di 80 anni che avevano completato il ciclo vaccinale, confrontate con un numero equivalente di “controlli”. Nel gruppo delle persone con ciclo vaccinale completo si sono osservate 27 ospedalizzazioni per Covid-19 rispetto alle 290 osservate nelle persone non vaccinate. Dopo l’aggiustamento, l’effectiveness del ciclo vaccinale completo con Pfizer o Moderna nel ridurre l’ospedalizzazione per Covid-19 è risultata maggiore del 91% (IC 95%: 87% – 94%). Considerando l’efficacia in termini assoluti, la vaccinazione ha consentito di evitare 268 ricoveri per Covid-19 (IC 95%: 255 – 276), pari ad un totale di oltre 3840 giornate di degenza ospedaliera (IC 95%: 3659 – 3961), in un periodo di osservazione mediano di soli 21 giorni.
Per quel che riguarda la riduzione dei decessi, nel gruppo delle persone con ciclo vaccinale completo si sono verificati 8 decessi per Covid-19 rispetto ai 178 osservati nelle persone non vaccinate. Dopo l’aggiustamento, l’effectiveness del ciclo vaccinale completo nel ridurre la mortalità per Covid-19 è risultata maggiore del 95% (IC 95%: 91% – 98%). In termini assoluti, la vaccinazione ha consentito di evitare 171 decessi per Covid-19 (IC 95%: 163 – 175).

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COVID-19

Andamento della mortalità giornaliera (SiSMG) nelle città italiane in relazione all’epidemia di Covid-19. Report 1′ Settembre – 4 maggio 2021

Publication date: 14/05/2021 – E&P Code: repo.epiprev.it/2392
Authors: (a cura di) Marina Davoli,1 Francesca de’ Donato,1 Manuela De Sario,1 Paola Michelozzi,1 Fiammetta Noccioli,1 Daniela Orrù,1 Pasqualino Rossi,2 Matteo Scortichini1

Sintesi dei risultati. Il rapporto del sistema di sorveglianza SISMG aggiornato alla settimana 28 aprile – 4 maggio 2021 evidenzia che sia al nord che al centro-sud una mortalità generale in linea con l’atteso.
La mortalità per settimana (media giornaliera) e classi di età (Figure 1A-B e 2A-B) evidenza un ulteriore calo della mortalità in tutte le classi di età sia al nord che al centro sud. con valori che rientrano all’interno della banda di confidenza, ad eccezione della mortalità nella classe di età 65-74 anni nei comuni del centro-sud che rimane ancora superiore all’atteso.
L’andamento stagionale della mortalità (Figura 3) evidenzia l’anomalia della mortalità osservata nel 2020/2021 evidenziando 3 incrementi di mortalità corrispondenti alla prima ondata epidemica (1 marzo-10 maggio 2020), alla seconda ondata (1 settembre 2020 – 9 gennaio 2021) ed un incremento più contenuto associato alla terza ondata (marzo-aprile 2021).
La Figura 4 riporta un confronto dell’eccesso di mortalità osservato tra le ondate di COVID-19 tra le città del nord (in blu) e al centro-sud (in rosso) e per le diverse classi di età. L’analisi evidenzia nella prima ondata un eccesso di mortalità complessivamente del 33% (con una grande differenza tra comuni del nord +67% e quelli del centro-sud +9%); nella seconda ondata l’ incremento è pari al 29% (34% al nord e 26% al centro-sud); mentre nella terza ondata è pari al 17% (15% al nord e 19% al centro-sud). Il grafico per classi di età (Figura 4B) evidenzia come, soprattutto al nord, l’eccesso di mortalità osservato sia attribuibile soprattutto alle classi di età più anziane (forte trend crescente per età nelle prime due ondate epidemiche). Nella terza ondata l’eccesso di mortalità è più basso nelle classi di età più anziane a causa di un probabile effetto harvesting delle due ondate precedenti (piuttosto che ad un effetto della campagna vaccinale nella popolazione over 80). Inoltre, nella terza ondata si riscontra un incremento particolarmente elevato nelle classi di età più giovani, in particolare 65-74 anni, fenomeno che dovrà essere valutato in termini di anni di vita persi per morte prematura (YLL).
I dati della mortalità relativi al periodo 1-30 aprile (Tabella 1) confermano una mortalità superiore all’atteso sia al nord (+18%) che al centro-sud (+22%). Le figure 5 A e B e la tabella 1 mostrano per la prima metà di aprile un eccesso statisticamente significativo in 14 città: Aosta (+42%), Torino (+44%), Milano (+8%), Brescia (+33%), Trieste (+50%), Genova (13%), Firenze (+13%), Ancona (+30%), Perugia (+25%), Roma (+25%), Napoli (30%), Bari (+77%), Palermo (+17%) e Catania (+18%) (Tabella 1).
L’andamento della mortalità giornaliera e settimanale nelle 33 città (Figura 6) e la tabella dei dati settimanali di mortalità totale e per classi di età evidenziano nelle diverse città valori pressoché in calo o stabili rispetto alla settimana precedente nella maggior parte delle città. Tra le città in cui si registra ancora una mortalità lievemente superiore all’atteso (Roma, Napoli) si osserva un trend in calo della mortalità rispetto alla settimana precedente.
Il trend di variazione dell’eccesso di mortalità settimanale per classi di età a Torino, Milano, Genova, Roma, Napoli e Palermo è riportato in Figura 7. Nell’ultima settimana si osserva una riduzione della mortalità in quasi tutte le città. A Torino, Milano e Genova la mortalità è in linea con l’atteso ad eccezione della classe di età 65-74 anni (Torino, Milano) e nella classe 75-84 anni a Genova dove si continua ad osservare un eccesso. A Roma e Napoli si osserva una lieve riduzione dell’eccesso di mortalità rispetto alla settimana precedente.

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COVID-19

L’effetto COVID-19 sugli accessi di pronto soccorso in provincia di Bolzano

Publication date: 11/05/2021 – E&P Code: repo.epiprev.it/2379
Authors: Bonetti Mirko1, Fanolla Antonio1, Vian Paolo2, Vittadello Fabio2, Melani Carla1

Abstract: Tra marzo e maggio 2020, anche la provincia di Bolzano ha dovuto fronteggiare la pandemia da COVID-19, che ha messo sotto forse pressione il sistema ospedaliero. Il tasso di positività ha evidenziato successivamente una riduzione, per poi risalire nuovamente a partire dal mese di ottobre. Per affrontare tale emergenza, è risultata necessaria una riorganizzazione ospedaliera che ha riguardato anche il Pronto Soccorso, volta a limitare e gestire in maniera efficace ed efficiente il contagio. L’indicazione ai cittadini di recarsi al Pronto Soccorso solo se strettamente necessario e il timore di un possibile contagio, ha comportato nel periodo temporale osservato (24 febbraio – 31 dicembre 2020), una riduzione degli accessi pari al 33,2% rispetto alla media del biennio 2018/19, con picchi di oltre il 70% tra fine marzo ed inizio aprile. L’analisi sugli accessi deve tuttavia tener conto dell’andamento della pandemia, con le criticità maggiori nei mesi da marzo a maggio e da ottobre a dicembre. L’incremento, seppur lieve dell’incidenza dei codici triage rossi (da 0,7% a 0,9%), dei codici arancioni (da 7,8% a 8,7%) e degli accessi esitati in ricovero (da 11,6% a 13,8%) unito alla contemporanea riduzione dei dimessi a domicilio (da 81,5% a 79,8%) evidenzia come le casistiche trattate siano state più gravi rispetto al biennio precedente. Si è assistito ad un aumento marcato, pari a oltre 1.000 casi di accessi con diagnosi di polmonite virale; l’allentamento delle misure di chiusura nei mesi estivi, ha invece determinato una riduzione complessivamente contenuta dell’incidenza degli accessi con diagnosi di traumatismi (da 34,6% a 33,9%). Resterà poi da valutare come la riduzione per molte patologie sia acute (differibili e non differibili) e croniche potrà incidere in futuro sullo stato di salute della popolazione. Il presente lavoro riprende ed aggiorna la precedente analisi effettuata sui primi mesi della pandemia.

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