Publication date: 09/08/2022 – E&P Code: repo.epiprev.it/2739
Authors: Dipartimento di Epidemiologia SSR Lazio ASL Roma 1 Centro di Competenza Nazionale Dipartimento della Protezione Civile Ministero della Salute, Centro Nazionale Prevenzione e Controllo Malattie1
Abstract: Secondo l’Organizzazione Mondiale della Meteorologia (WMO) le ondate di calore che si stanno osservando nell’estate 2022 rappresenteranno in futuro la nuova normalità. Heatwaves come quelle che stanno interessando il nostro paese sono destinate infatti a diventare più frequenti, più lunghe ed intense come evidenziato dalle recenti stime dell’Intergovernmental Panel of Climate Change (IPCC) nell’ultimo rapporto, con un impatto sempre più rilevante sulla salute della popolazione esposta.
Secondo il panel di esperti dell’IPCC, le temperature nei prossimi anni aumenteranno più velocemente nell’area del Mediterraneo e nel nostro paese, rispetto ad altre aree del pianeta; in assenza di interventi di riduzione delle emissioni, il riscaldamento globale potrebbe superare i 2°C a metà secolo con una concomitanza di effetti che andranno dall’aumento delle temperature estreme, della siccità e degli incendi, alla diminuzione del manto nevoso e della velocità del vento, oltre all’incremento medio del livello del mare.
A partire dal mese di maggio 2022 sono state registrate temperature superiori alla media stagionale di +3.2°C in tutto il paese con valori di temperatura più elevati soprattutto nelle città del centro Italia (Figure 1A-1E) associati a condizioni di rischio di livello 1 (Tabella 1A).
Nel mese di giugno le temperature sono state superiori al valore climatico di riferimento in media di +3°C di temperature. Un primo innalzamento delle temperature si è ossservato intorno alla prima settimana di giugno ed un progressivo aumento della temperatura è stato registrato a partire dal 20 giugno fino a fine mese, interessando prevalentemente le città del centro-sud (Figure 2A-2E). L’innalzamento delle temperature dell’ultima decade di giugno è stata associato a condizioni di rischio livello 1 del sistema HHWW nelle città del nord mentre tra le città del centro-sud è stata registrata un’ondata di calore a partire dal 26 giugno (livello2-3) che si è protratta fino alla prima settimana di luglio, con una durata di circa 10 giorni (Tabella 1 figure 2a-E). Durante l’ondata tra fine giugno e la prima settimana di luglio si sono registrati picchi di temperatura apparente massima compresi tra 37-40°C.
Per quanto riguarda l’analisi della mortalità giornaliera (tabella 2A), nella seconda metà di maggio la mortalità è risultata complessivamente superiore alll’atteso (+10%) con un eccesso significativo si è registrato a Brescia, Roma, Pescara, Bari e Potenza.
Nel mese di giugno è da segnalare complessivamente una mortalità del 9% superiore all’atteso. Le città in cui si è registrato un incremento significativo della mortalità che sembra, almeno in parte attribuibile all’esposizione alle elevate temperature registrate, sono Torino (+11%), Roma (+13%), Napoli (+15%), Bari (+23%), Palermo (+19%), Catania (+32%). (Tabella 2B)
Dal 1-15 luglio (Tabella 2C) si è osservato complessivamente un incremento significativo della mortalità pari a +21%, con incrementi in diverse delle città dove si è verificata l’ondata di calore, in particolare a Brescia (+31%), Bologna (+22%), Firenze (+22%), Roma (+28%), Viterbo (+52%), Latina (+72%), Napoli (+27%), Cagliari (+51%), Bari (+56%), Palermo (+34%), Catania (+35%), Catanzaro (+48%). Anche a Torino si registra un eccesso di mortalità sebbene non si siano registrate condizioni di ondata di calore ma solo giorni isolati di caldo (sia dal sistema HHWW che da ARPA Piemonte).
I grafici dell’andamento della temperatura e della mortalità giornaliera evidenziano in alcune città del nord (Torino, Milano) un incremento della temperatura nella terza settimana di giugno a cui risultano associati picchi di mortalità. Mentre in diverse città del centro-sud (Roma, Latina, Campobasso, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Palermo e Catania) si osservano diversi giorni di incremento della mortalità associato all’incremento della temperatura registrato dal 26 giugno e nelle prime 2 settimane di luglio (Figure 3 appendice).
More >