Avvertenza. Il Repository contiene rapporti di lavoro preliminari, non ancora sottoposti a revisione tra pari (peer review). Non dovrebbero essere riportati dai media come informazioni consolidate, né essere utilizzati per guidare la pratica clinica o indirizzare comportamenti. leggi

COVID-19

Impatto dell’epidemia COVID-19 sulla mortalità totale e per causa a Roma nel 2020

Publication date: 28/01/2022 – E&P Code: repo.epiprev.it/2611
Authors: Federica Asta1, Paola Michelozzi1, Manuela De Sario1, Enrica Santelli1, Lisa Bauleo1, Ilaria Cozzi1, Francesco Vairo2, Marina Davoli1, Daniela Porta1Sottomesso alla peer review sulla rivista Epidemiologia&Prevenzione

Abstract: Obiettivi: Stimare l’impatto dell’epidemia COVID19 sulla mortalità totale e per causa dei residenti nel Comune di Roma nel 2020 e descrivere le cause di morte dei soggetti con infezione da SARS-CoV-2 confermata con test molecolare
Disegno: Analisi descrittiva della mortalità totale e per causa nel 2020 a Roma e confronto con un periodo di riferimento (2015-2018 per la mortalità totale e 2018 per la mortalità per causa); analisi descrittiva della mortalità per causa nella coorte dei soggetti residenti con infezione SARS-CoV-2.
Setting e partecipanti: 27.471 decessi registrati nel ReNCaM del Lazio, relativi a persone residenti e decedute nel comune di Roma nel 2020, di cui 2.374 deceduti per COVID19.
Principali misure di outcome: Mortalità per tutte le cause per mese, sesso, classe di età e luogo del decesso, mortalità per causa (ICD-10).
Risultati: Nel Comune di Roma nel 2020 si è osservato un eccesso di mortalità per tutte le cause pari a +10%, con un incremento maggiore nei mesi di ottobre-dicembre (rispettivamente +27%, +56% e +26%), nelle classi di età 50+ anni, con il contributo maggiore delle fasce di età più anziane (80+) deceduti nelle RSA o presso il proprio domicilio. Una mortalità più bassa si è osservata nelle classi di età 0-29 anni (-30%) e 40-49 anni (-13%). Nel 2020 la malattia COVID-19 rappresenta a Roma la quarta causa di morte dopo i tumori, le malattie del sistema circolatorio e le malattie respiratorie. Si riscontrano eccessi di mortalità per ictus e polmonite (sia negli uomini che nelle donne), per malattie respiratorie (negli uomini), per diabete, disturbi psichici, demenze e Parkinson (nelle donne). Al contrario la mortalità è più bassa per tutti i tumori, per le malattie del sangue e organi ematopoietici e per le cause del sistema circolatorio. L’analisi di follow-up dei soggetti COVID-19 positivi residenti a Roma evidenzia che una quota di decessi (circa il 20%) riporta sulla scheda ISTAT altre cause di morte quali malattie cardiovascolari, tumori maligni e malattie dell’apparato respiratorio.
Conclusioni: Lo studio della mortalità per causa del 2020 ha evidenziato eccessi per patologie acute e croniche, indicativi di possibili ritardi nella diagnosi o nel trattamento, ma anche una quota di misclassificazione della causa che viene riconosciuta come decesso COVID-19.

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AMBIENTE E SALUTE

Profilo di mortalità per causa nel Comune di Piazzola sul Brenta. Anni 2003-2018

Publication date: 07/12/2021 – E&P Code: repo.epiprev.it/2597
Authors: Annibale Biggeri1, Giada Minelli2, Matteo Martinato3, Giorgia Stoppa1, Dolores Catelan1Sottomesso alla peer review sulla rivista Epidemiologia&Prevenzione

Abstract: Sempre maggiori, al giorno d’oggi, sono le richieste di una valutazione dello stato di salute da parte di popolazioni residenti in aree soggette a differenti tipologie di contaminazioni ambientali, e tra queste di particolare importanza quelle interessate da discariche in precedenza non note e scoperte accidentalmente. Nel presente studio si presenta l’episodio di Piazzola sul Brenta (Padova, Italia) dove è stata scoperta una potenziale contaminazione ambientale del suolo e sottosuolo dell’area esterna all’Istituto scolastico “Rolando da Piazzola” dovuta alla presenza in passato di una fabbrica di concimi chimici. Utilizzando il database di mortalità ISTAT presso l’Istituto Superiore di Sanità è stato possibile descrivere il profilo di mortalità per causa, dal 2013 al 2018, dei cittadini residenti nel Comune di Piazzola sul Brente. Sono stati calcolati i Rapporti standardizzati di mortalità (SMR) per genere e per causa specifica e gli intervalli di confidenza (IC) al 90%. Rispetto allo standard provinciale non si rileva un eccesso, per entrambi i generi, della mortalità per tutte le cause e per l’insieme delle malattie circolatorie. Si registra invece un eccesso per le patologie tumorali (523 decessi per cause neoplastiche rispetto a 498 attesi sulla base dei tassi provinciali, SMR: 105 IC90% 98-113). La probabilità di avere un eccesso di mortalità per tumori è dell’85%. In particolare si registrano eccessi per il tumore del polmone (SMR totale uomini+donne: 117, IC90% 100-135) e per i tumori del sistema linfoematopoietico, (in modo importante negli uomini, SMR: 134 IC90% 101-178). Data la poca numerosità degli eventi osservati vi è una forte variabilità statistica ed è necessaria cautela nell’interpretazione. Alla luce di questi risultati e della potenziale esposizione a sostanze cancerogene sarebbe opportuno approfondire con ulteriori indagini epidemiologiche i potenziali eccessi registrati e completare la caratterizzazione ambientale.

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COVID-19

Valutazione della campagna vaccinale COVID nella ATS di Milano

Publication date: 13/10/2021 – E&P Code: repo.epiprev.it/2570
Authors: Antonio Giampiero Russo1, Sara Tunesi2, David Consolazio1,2, Walter Bergamaschi3Sottomesso alla peer review sulla rivista Epidemiologia&Prevenzione

Abstract: OBIETTIVI: presentare una valutazione della campagna vaccinale anti COVID-19 nel territorio dell’Agenzia per la Tutela della Salute (ATS) della Città Metropolitana di Milano ATS di Milano tra il 1 gennaio e il 30 settembre 2021.
DISEGNO: studio descrittivo dell’aderenza alla vaccinazione; studio predittivo dei fattori associati all’aderenza e all’efficacia della vaccinazione e dei fattori che incrementano il rischio di ricoveri successivi alla vaccinazione completa
SETTING E PARTECIPANTI: Studio di popolazione basato sui soggetti di età superiore ai 18 anni eleggibili per la vaccinazione (N=2.981.997). Un sistema informativo ottenuto dall’integrazione di diverse fonti amministrative di ambito sanitario ha permesso di risalire alle caratteristiche sociodemografiche e agli esiti di ricovero per COVID-19 dei soggetti eleggibili per la vaccinazione.
PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: vaccinazione completa (doppia dose), ricovero per COVID-19, ricovero per COVID-19 oltre 15 giorni successivi alla seconda dose.
RISULTATI: nei primi nove mesi di campagna vaccinale, si è sottoposto al ciclo completo di vaccinazione il 74,7% dei soggetti (N=2.228.915), con il 15,6% (N=465.829) non sottoposto nemmeno alla prima dose. Le donne hanno una probabilità più bassa di vaccinarsi rispetto agli uomini; la classe di età 50-59 emerge come la più problematica da raggiungere, mentre quella più anziana (70+) risulta la più aderente. Si denota la presenza di un gradiente sociale, con i soggetti residenti in aree più svantaggiate progressivamente meno aderenti rispetti a coloro che vivono in aree più agiate. L’accesso è più presente nelle persone di cittadinanza italiana e aumenta progressivamente in corrispondenza del numero di cronicità presenti.
Gli eventi di ricovero ammontano all’1,22% (N=5.672) nella popolazione non vaccinata rispetto allo 0,14% (N=3.147) della popolazione vaccinata, con un’efficacia della doppia dose nel prevenire le ospedalizzazioni del 71% in modelli aggiustati per i confondenti sociodemografici.
I fattori sociodemografici e la presenza di problematiche di salute pregresse si rilevano importanti predittori di esiti di ricovero anche all’interno della popolazione sottoposta a doppia dose vaccinale.
Nello specifico, gli Hazard Ratio più elevati si riscontrano nei soggetti con scompenso cardiaco (HR=2,149 IC 95%=1,827-2,527), nei pazienti immunocompromessi (HR=2,020 IC 95%=1,515-2,693) e nei trapiantati (HR=1,917 IC 95%=1,104-3,327).
CONCLUSIONI: l’aderenza alla campagna vaccinale risente delle caratteristiche sociodemografiche della popolazione e risulta un fattore determinante nel prevenire le ospedalizzazioni per COVID-19. Il persistente rischio di ospedalizzazione più elevato nei soggetti cronici in seguito alla seconda dose evidenzia la necessità di indirizzare le dosi booster verso i soggetti più fragili. I sistemi informativi si rilevano efficaci strumenti di monitoraggio in assenza di trial specifici.

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COVID-19

Valutazione della associazione tra utilizzo del trasporto pubblico e diffusione dell’epidemia sars-cov-2 tra gli studenti delle scuole superiori durante la seconda e la terza ondata epidemica

Publication date: 26/07/2021 – E&P Code: repo.epiprev.it/2504
Authors: Rossella Murtas1, Corrado Celata1, Marino Faccini1, Walter Bergamaschi1, Antonio Giampiero Russo1Sottomesso alla peer review sulla rivista Epidemiologia&Prevenzione

Abstract: Nel territorio dell’ATS di Milano le scuole hanno riaperto il 14 settembre e in quella data il valore dell’R(t) era inferiore a uno. Due settimane dopo la riapertura delle scuole l’indice superava l’unità, raggiungendo il 15 ottobre il valore di 2.5. L’obiettivo del lavoro è quello di valutare il contributo dei trasporti sulla diffusione dell’epidemia COVID nella seconda e terza ondata dell’epidemia. L’effetto dei trasporti nella seconda ondata dell’epidemia è stato valutato utilizzando un sistema informativo in cui vengono segnalati, dai dirigenti scolastici, tutti i casi sospetti, i contatti stretti e le relative classi di appartenenza (studio retrospettivo). L’effetto dei trasporti nella terza ondata dell’epidemia è stato valutato tramite la somministrazione, a partire da gennaio 2021, di un questionario online agli studenti delle scuole superiori presenti nel territorio dell’ATS di Milano (coorte prospettica). Tramite le API di Google Maps sono stati simulati i tragitti casa-scuola e calcolati la distanza e il tempo impiegato utilizzando i mezzi pubblici, la macchina o andando a piedi. Le associazioni statistiche sono state calcolate tramite modelli logistici aggiustati per i potenziali confondenti. Tra il 14 e il 24 settembre 2020 sono stati allontanati 556 studenti delle scuole superiori di cui 113 (20.3%) casi COVID-19, mentre il questionario è stato compilato a partire da 1758 studenti di cui 85 (4.8%) casi COVID-19. Nella coorte retrospettiva, le analisi hanno mostrato che il rischio di COVID-19 aumenta significativamente del 2% per ogni minuto speso nel tragitto casa-scuola (OR= 1,02 IC 85% 1,01-1,03). Rispetto agli studenti che potenzialmente percorrono il tragitto a piedi, quelli che utilizzano la macchina sono associati ad una riduzione del rischio pari a 0,78 (IC 95% 0,26-2,29) mentre quelli che utilizzano i mezzi sono associati ad un incremento del rischio pari a 1,12 (IC 95% 0,45-2,72). Gli studenti che prendono più di due mezzi, anche se non statisticamente significativo, hanno un rischio del 12% superiore rispetto a quelli che prendono solo un mezzo per andare a scuola (IC 95% 0,71-1,74). Nella coorte prospettica le analisi hanno mostrato effetti simili in ampiezza rispetto a quelli della coorte retrospettiva. In conclusione, questi risultati indirizzano verso un effetto debole dei trasporti urbani ed extraurbani nel sostenere la circolazione virale durante la seconda e terza ondata epidemica tra gli studenti delle scuole superiori. Tuttavia la diffusione di varianti virali più trasmissibili potrebbe modificare in maniera sensibile lo scenario, compreso quello del trasporto pubblico locale rendendo importante monitorarne il ruolo e la modulazione nel corso dell’epidemia con sistemi di sorveglianza ad hoc.

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COVID-19

Spunti di riflessione sulla normativa vaccinale del personale sanitario in epoca Covid-19

Publication date: 26/07/2021 – E&P Code: repo.epiprev.it/2517
Authors: Emanuela Vittoria1, Romina Allegrezza1

Abstract: Healthcare workers have a greater risk of contracting Covid-19 due to the type of continuous exposure to infectious agents that make the worker more vulnerable and in the presence of the current pandemic, the legislator has reshaped vaccination plans

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STRUMENTI

Un algoritmo terapeutico domiciliare per prevenire i ricoveri? I risultati possono essere dovuti a sbilanciamento e a errore random

Publication date: 15/07/2021 – E&P Code: repo.epiprev.it/2489
Authors: Alessandro Battaggia1, Alberto Donzelli2, Andrea Scalisi3

Abstract: Un recente studio retrospettivo ha enfatizzato la riduzione di ricoveri e di costi di trattamento ottenuti da un algoritmo terapeutico domiciliare contro la COVID-19. Nel gruppo esposto all’algoritmo vi sono stati solo 2 ricoveri, contro 13 nel gruppo di controllo (p=0,0103). Lo studio era stato però tarato su un esito primario diverso: il tempo di risoluzione dei sintomi principali di COVID-19; l’ipotesi di ricerca era che l’adozione dell’algoritmo lo abbreviasse di 5 giorni. In realtà il decorso è risultato di 4 giorni più lungo nel gruppo assegnato all’algoritmo terapeutico (p=0,033).
Un esito secondario sulla prevenzione dei ricoveri è stato molto enfatizzato dagli autori, anche in un’analisi econometrica pubblicata nello studio, e dalla stampa laica. La correzione della significatività statistica per confronti multipli, però, è stata tarata solo su 5 dei 18 confronti pubblicati, e la significatività si perde se si tiene conto dell’insieme delle analisi.
Inoltre, gli autori forniscono dettagli insufficienti sulla procedura di propensity score matching utilizzata nell’aggiustamento, che oltretutto mostra risultati mediocri: per 7 covariate su 18 la differenza media standardizzata è infatti superiore al cut off di 0,1 deviazioni standard comunemente accettato. In particolare risulta sbilanciato il sintomo dispnea, presente in 33 pazienti del gruppo di controllo e 18 nel gruppo esposto all’algoritmo.
Le conclusioni dello studio sembrano pertanto gravate sia da errore random che da bias da scarso controllo di fattori prognostici e/o di confondimento.

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COVID-19

Effetto della vaccinazione sull’incidenza di ricoveri e decessi per Covid-19 nei soggetti con età ≥ di 80 anni che hanno completato il ciclo vaccinale: uno studio di coorte nella Regione Lazio

Publication date: 15/05/2021 – E&P Code: repo.epiprev.it/2399
Authors: Mirko Di Martino1, Maria Balducci1, Chiara Sorge1, Danilo Fusco2, Marina Davoli1

Abstract: Questo studio si concentra sulla valutazione dell’efficacia delle vaccinazioni nel ridurre l’ospedalizzazione e la mortalità per Covid-19 nella popolazione con età maggiore o uguale di 80 anni, sulla base dei dati disponibili al 21/04/2021. L’analisi è stata condotta sugli assistiti della Regione Lazio che hanno completato il ciclo vaccinale con Pfizer (87%) o Moderna (13%) nel periodo compreso tra l’08/02/2021 e il 15/04/2021. L’incidenza di ospedalizzazioni e decessi per Covid-19 nelle persone vaccinate è stata confrontata con l’incidenza osservata in un “gruppo di controllo” costituito da persone non vaccinate, appaiato (matching 1:1) per giorno di calendario, dal momento che l’incidenza di casi è variata sensibilmente durante il periodo di osservazione. La data indice, che determina l’inizio del follow-up, corrisponde alla data della seconda somministrazione “incrementata” di un buffer period pari a sette giorni. Sono stati esclusi dalle analisi le persone con diagnosi accertata di infezione da SARS-CoV-2 nel periodo antecedente alla data indice. Le stime sono state aggiustate attraverso un modello di regressione di Cox, che ha tenuto conto dei seguenti fattori confondenti: età, genere e presenza di patologie croniche.
In totale, sono state seguite 179713 persone di età ≥ di 80 anni che avevano completato il ciclo vaccinale, confrontate con un numero equivalente di “controlli”. Nel gruppo delle persone con ciclo vaccinale completo si sono osservate 27 ospedalizzazioni per Covid-19 rispetto alle 290 osservate nelle persone non vaccinate. Dopo l’aggiustamento, l’effectiveness del ciclo vaccinale completo con Pfizer o Moderna nel ridurre l’ospedalizzazione per Covid-19 è risultata maggiore del 91% (IC 95%: 87% – 94%). Considerando l’efficacia in termini assoluti, la vaccinazione ha consentito di evitare 268 ricoveri per Covid-19 (IC 95%: 255 – 276), pari ad un totale di oltre 3840 giornate di degenza ospedaliera (IC 95%: 3659 – 3961), in un periodo di osservazione mediano di soli 21 giorni.
Per quel che riguarda la riduzione dei decessi, nel gruppo delle persone con ciclo vaccinale completo si sono verificati 8 decessi per Covid-19 rispetto ai 178 osservati nelle persone non vaccinate. Dopo l’aggiustamento, l’effectiveness del ciclo vaccinale completo nel ridurre la mortalità per Covid-19 è risultata maggiore del 95% (IC 95%: 91% – 98%). In termini assoluti, la vaccinazione ha consentito di evitare 171 decessi per Covid-19 (IC 95%: 163 – 175).

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COVID-19

Andamento della mortalità giornaliera (SiSMG) nelle città italiane in relazione all’epidemia di Covid-19. Report 1′ Settembre – 4 maggio 2021

Publication date: 14/05/2021 – E&P Code: repo.epiprev.it/2392
Authors: (a cura di) Marina Davoli,1 Francesca de’ Donato,1 Manuela De Sario,1 Paola Michelozzi,1 Fiammetta Noccioli,1 Daniela Orrù,1 Pasqualino Rossi,2 Matteo Scortichini1

Sintesi dei risultati. Il rapporto del sistema di sorveglianza SISMG aggiornato alla settimana 28 aprile – 4 maggio 2021 evidenzia che sia al nord che al centro-sud una mortalità generale in linea con l’atteso.
La mortalità per settimana (media giornaliera) e classi di età (Figure 1A-B e 2A-B) evidenza un ulteriore calo della mortalità in tutte le classi di età sia al nord che al centro sud. con valori che rientrano all’interno della banda di confidenza, ad eccezione della mortalità nella classe di età 65-74 anni nei comuni del centro-sud che rimane ancora superiore all’atteso.
L’andamento stagionale della mortalità (Figura 3) evidenzia l’anomalia della mortalità osservata nel 2020/2021 evidenziando 3 incrementi di mortalità corrispondenti alla prima ondata epidemica (1 marzo-10 maggio 2020), alla seconda ondata (1 settembre 2020 – 9 gennaio 2021) ed un incremento più contenuto associato alla terza ondata (marzo-aprile 2021).
La Figura 4 riporta un confronto dell’eccesso di mortalità osservato tra le ondate di COVID-19 tra le città del nord (in blu) e al centro-sud (in rosso) e per le diverse classi di età. L’analisi evidenzia nella prima ondata un eccesso di mortalità complessivamente del 33% (con una grande differenza tra comuni del nord +67% e quelli del centro-sud +9%); nella seconda ondata l’ incremento è pari al 29% (34% al nord e 26% al centro-sud); mentre nella terza ondata è pari al 17% (15% al nord e 19% al centro-sud). Il grafico per classi di età (Figura 4B) evidenzia come, soprattutto al nord, l’eccesso di mortalità osservato sia attribuibile soprattutto alle classi di età più anziane (forte trend crescente per età nelle prime due ondate epidemiche). Nella terza ondata l’eccesso di mortalità è più basso nelle classi di età più anziane a causa di un probabile effetto harvesting delle due ondate precedenti (piuttosto che ad un effetto della campagna vaccinale nella popolazione over 80). Inoltre, nella terza ondata si riscontra un incremento particolarmente elevato nelle classi di età più giovani, in particolare 65-74 anni, fenomeno che dovrà essere valutato in termini di anni di vita persi per morte prematura (YLL).
I dati della mortalità relativi al periodo 1-30 aprile (Tabella 1) confermano una mortalità superiore all’atteso sia al nord (+18%) che al centro-sud (+22%). Le figure 5 A e B e la tabella 1 mostrano per la prima metà di aprile un eccesso statisticamente significativo in 14 città: Aosta (+42%), Torino (+44%), Milano (+8%), Brescia (+33%), Trieste (+50%), Genova (13%), Firenze (+13%), Ancona (+30%), Perugia (+25%), Roma (+25%), Napoli (30%), Bari (+77%), Palermo (+17%) e Catania (+18%) (Tabella 1).
L’andamento della mortalità giornaliera e settimanale nelle 33 città (Figura 6) e la tabella dei dati settimanali di mortalità totale e per classi di età evidenziano nelle diverse città valori pressoché in calo o stabili rispetto alla settimana precedente nella maggior parte delle città. Tra le città in cui si registra ancora una mortalità lievemente superiore all’atteso (Roma, Napoli) si osserva un trend in calo della mortalità rispetto alla settimana precedente.
Il trend di variazione dell’eccesso di mortalità settimanale per classi di età a Torino, Milano, Genova, Roma, Napoli e Palermo è riportato in Figura 7. Nell’ultima settimana si osserva una riduzione della mortalità in quasi tutte le città. A Torino, Milano e Genova la mortalità è in linea con l’atteso ad eccezione della classe di età 65-74 anni (Torino, Milano) e nella classe 75-84 anni a Genova dove si continua ad osservare un eccesso. A Roma e Napoli si osserva una lieve riduzione dell’eccesso di mortalità rispetto alla settimana precedente.

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COVID-19

L’effetto COVID-19 sugli accessi di pronto soccorso in provincia di Bolzano

Publication date: 11/05/2021 – E&P Code: repo.epiprev.it/2379
Authors: Bonetti Mirko1, Fanolla Antonio1, Vian Paolo2, Vittadello Fabio2, Melani Carla1

Abstract: Tra marzo e maggio 2020, anche la provincia di Bolzano ha dovuto fronteggiare la pandemia da COVID-19, che ha messo sotto forse pressione il sistema ospedaliero. Il tasso di positività ha evidenziato successivamente una riduzione, per poi risalire nuovamente a partire dal mese di ottobre. Per affrontare tale emergenza, è risultata necessaria una riorganizzazione ospedaliera che ha riguardato anche il Pronto Soccorso, volta a limitare e gestire in maniera efficace ed efficiente il contagio. L’indicazione ai cittadini di recarsi al Pronto Soccorso solo se strettamente necessario e il timore di un possibile contagio, ha comportato nel periodo temporale osservato (24 febbraio – 31 dicembre 2020), una riduzione degli accessi pari al 33,2% rispetto alla media del biennio 2018/19, con picchi di oltre il 70% tra fine marzo ed inizio aprile. L’analisi sugli accessi deve tuttavia tener conto dell’andamento della pandemia, con le criticità maggiori nei mesi da marzo a maggio e da ottobre a dicembre. L’incremento, seppur lieve dell’incidenza dei codici triage rossi (da 0,7% a 0,9%), dei codici arancioni (da 7,8% a 8,7%) e degli accessi esitati in ricovero (da 11,6% a 13,8%) unito alla contemporanea riduzione dei dimessi a domicilio (da 81,5% a 79,8%) evidenzia come le casistiche trattate siano state più gravi rispetto al biennio precedente. Si è assistito ad un aumento marcato, pari a oltre 1.000 casi di accessi con diagnosi di polmonite virale; l’allentamento delle misure di chiusura nei mesi estivi, ha invece determinato una riduzione complessivamente contenuta dell’incidenza degli accessi con diagnosi di traumatismi (da 34,6% a 33,9%). Resterà poi da valutare come la riduzione per molte patologie sia acute (differibili e non differibili) e croniche potrà incidere in futuro sullo stato di salute della popolazione. Il presente lavoro riprende ed aggiorna la precedente analisi effettuata sui primi mesi della pandemia.

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COVID-19

Andamento della mortalità giornaliera (SiSMG) nelle città italiane in relazione all’epidemia di Covid-19. Report 1′ Settembre – 20 aprile 2021

Publication date: 30/04/2021 – E&P Code: repo.epiprev.it/2366
Authors: (a cura di) Marina Davoli,1 Francesca de’ Donato,1 Manuela De Sario,1 Paola Michelozzi,1 Fiammetta Noccioli,1 Daniela Orrù,1 Pasqualino Rossi,2 Matteo Scortichini1

Sintesi dei risultati. Il rapporto del sistema di sorveglianza SISMG aggiornato alla settimana 14 – 20 aprile 2021 mostra una riduzione della mortalità sia al nord che al centro-sud rispetto alla settimana precedente. Complessivamente nella maggior parte dei comuni inclusi nella sorveglianza SISMG la mortalità totale è in linea con i dati di riferimento.
dati di incidenza della Sorveglianza integrata COVID-19 in Italia (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/) evidenziano che l’incremento osservato dalla fine di febbraio ha raggiunto un picco nella settimana 8-14 marzo, mostrando poi un costante decremento. Considerando il periodo di latenza di circa 2 settimane tra picco di incidenza e quello atteso in termini di incremento della mortalità, il trend stabile o di riduzione nella mortalità generale è correlabile alla riduzione di incidenza osservata. Inoltre, il potenziamento della campagna vaccinale avrà come effetto una riduzione della trasmissione di infezione e di complicanze gravi soprattutto nelle fasce di popolazione anziane e nei sottogruppi a maggior rischio. I dati di mortalità SISMG sembrano evidenziare la necessità di potenziare la copertura vaccinale nella classe di età 65-74 anni.
La mortalità per settimana (media giornaliera) e classi di età (Figure 1A-B e 2A-B) evidenzia per la settimana 14 – 20 aprile sia la nord che al centro-sud una riduzione della mortalità o valori costanti in tutte le classi di età. Al nord si osserva una riduzione in tutte le classi di età che riporta i valori all’interno della banda di confidenza, mentre al centro-sud nonostante il calo della mortalità si continuano ad osservare valori lievemente superiori all’atteso nelle classi di età più giovani.
L’andamento stagionale della mortalità (Figura 3) evidenzia l’anomalia della mortalità osservata nel 2020 e primi mesi del 2021 rispetto alle variazioni stagionali del periodo di riferimento. Nel 2020 si sono verificati due picchi di mortalità (linea rossa) in corrispondenza della prima (marzo-aprile) e della seconda ondata (ottobre-dicembre) dell’epidemia Covid-19, invece del picco invernale osservato tipicamente nel periodo dicembre -febbraio negli anni precedenti. Il secondo incremento della mortalità ha raggiunto un picco nella seconda metà del mese di novembre per poi tornare ai valori di riferimento a partire da metà gennaio 2021. A partire dal mese di febbraio 2021 la mortalità rimane stabile o di poco superiore al valore di riferimento del periodo. Tale fenomeno può essere attribuito ad un effetto di harvesting che ha ridotto il pool di popolazione più fragile a maggior rischio esposto alla circolazione del virus Sars-COV-2 nei mesi precedenti, insieme alla concomitante bassa circolazione di altri virus associata all’epidemia influenzale stagionale degli anni precedenti (Influnet, 2021). Nelle ultime settimane si osserva un ulteriore calo che riporta i valori in prossimità del valore di riferimento.
I dati della mortalità relativi al periodo 1-15 aprile (Tabella 1) confermano una mortalità superiore all’atteso sia al nord (+19%) che al centro-sud (+20%). Le figure 4 A e B e la tabella 1 mostrano per la prima metà di aprile un eccesso statisticamente significativo in alcune città: Torino (+54%), Brescia (+37%), Trieste (+33%), Perugia (+38%), Roma (+25%), Napoli (20%) e Bari (+80%) (Tabella 1).
L’andamento della mortalità giornaliera e settimanale nelle 33 città (Figura 5) e la tabella dei dati settimanali di mortalità totale e per classi di età evidenziano nelle diverse città valori stabili o in calo rispetto alla settimana precedente comprese le città in cui si continua ad osservare una mortalità lievemente superiore all’atteso (Roma, Napoli, Bari). •
Il trend di variazione dell’eccesso di mortalità settimanale per classi di età a Torino, Milano, Genova, Roma, Napoli e Palermo è riportato in Figura 6. Nell’ultima settimana si osserva una riduzione dell’eccesso di mortalità o valori stabili in tutte le città ad eccezione di Napoli dove nell’ultima settimana si registra un incremento dell’eccesso nella classe di età 75-84 anni.

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COVID-19

Andamento della mortalità giornaliera (SiSMG) nelle città italiane in relazione all’epidemia di Covid-19. Report 1′ Settembre – 13 aprile 2021

Publication date: 26/04/2021 – E&P Code: repo.epiprev.it/2358
Authors: (a cura di) Marina Davoli,1 Francesca de’ Donato,1 Manuela De Sario,1 Paola Michelozzi,1 Fiammetta Noccioli,1 Daniela Orrù,1 Pasqualino Rossi,2 Matteo Scortichini1

Sintesi dei risultati. Il rapporto del sistema di sorveglianza SISMG aggiornato alla settimana 7 – 13 aprile 2021 mostra un andamento della mortalità costante e confrontabile con la settimana precedente. Complessivamente documenta che nella maggior parte dei comuni inclusi nella sorveglianza SISMG la mortalità totale è in linea con i dati di riferimento. Da sottolineare tuttavia che sia al nord che al centro si continua a registrare una mortalità superiore all’atteso nella classe di età 65-74 anni.
I dati di incidenza della Sorveglianza integrata COVID-19 in Italia (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/) evidenziano che l’incremento osservato dalla fine di febbraio ha raggiunto un picco nella settimana 8-14 marzo, mostrando poi un costante decremento. Considerando il periodo di latenza di circa 2 settimane tra picco di incidenza e quello atteso in termini di incremento della mortalità, il trend stabile o di riduzione nella mortalità generale, se confermato nelle prossime settimane, sarebbe correlabile alla riduzione di incidenza osservata. E’ atteso che il potenziamento della campagna vaccinale avrà come effetto una riduzione della trasmissione di infezione e di complicanze gravi soprattutto nelle fasce di popolazione anziane e nei sottogruppi a maggior rischio. I dati sembrano evidenziare la necessità di potenziare la copertura vaccinale nella classe di età 65-74 anni.
La mortalità per settimana (media giornaliera) e classi di età (Figure 1A-B e 2A-B) evidenzia per la settimana 7 – 13 aprile sia la nord che al centro-sud valori stabili nelle classi di età anziane, mentre nelle classi più giovani si osserva un lieve incremento. In particolare si confermano valori superiori all’atteso e al di fuori della banda di confidenza nella classe di età 65-74 anni, con un ulterioire aumento al nord e valori stabili al centro-sud rispetto alla settimana precedente.
L’andamento stagionale della mortalità (Figura 3) evidenzia l’anomalia della mortalità osservata nel 2020 e primi mesi del 2021 rispetto alle variazioni stagionali del periodo di riferimento. Nel 2020 si sono verificati due picchi di mortalità (linea rossa) in corrispondenza della prima (marzo-aprile) e della seconda ondata (ottobre-dicembre) dell’epidemia Covid-19, invece del picco invernale osservato tipicamente nel periodo dicembre -febbraio negli anni precedenti. Il secondo incremento della mortalità ha raggiunto un picco nella seconda metà del mese di novembre per poi tornare ai valori di riferimento a partire da metà gennaio 2021. A partire dal mese di febbraio 2021 la mortalità rimane stabile o di poco superiore al valore di riferimento del periodo. Tale fenomeno può essere attribuito ad un effetto di harvesting che ha ridotto il pool di popolazione più fragile a maggior rischio esposto alla circolazione del virus Sars-COV-2 nei mesi precedenti, insieme alla concomitante bassa circolazione di altri virus associata all’epidemia influenzale stagionale degli anni precedenti (Influnet, 2021).
I dati della mortalità relativi al mese di marzo (Tabella 1) confermano una mortalità superiore all’atteso sia al nord (+14%) che al centro-sud (+16%). Le figure 4 A e B e la tabella 1 mostrano per il mese di marzo un eccesso statisticamente significativo a Bolzano (+30%), Torino (+37%), Brescia (+81%), Bologna (+26%), Ancona (+59%), Perugia (+22%), Roma (+13%), Frosinone (81%), Pescara (+37%), Campobasso (+73%), Napoli (+25%) e Bari (+108%) mentre a Cagliari la mortalità risulta significativamente inferiore all’atteso (Tabella 1).
L’andamento della mortalità giornaliera e settimanale nelle 33 città (Figura 5) e la tabella dei dati settimanali di mortalità totale e per classi di età evidenziano nelle diverse città valori stabili rispetto alla settimana precedente comprese le città in cui si continua ad osservare una mortalità superiore all’atteso (Torino, Roma, Napoli) e a Bari dove si osserva però una riduzione rispetto alle settimane precedenti. •
Il trend di variazione dell’eccesso di mortalità settimanale per classi di età a Torino, Milano, Genova, Roma, Napoli e Palermo è riportato in Figura 6. Nell’ultima settimana si continua ad osservare un eccesso di mortalità soprattutto nella classe di età 65-74 (Torino e Napoli) e valori stabili nelle classi di età più anziane. Si segnala una possibile sotto notifica dei dati di Palermo.

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Andamento della mortalità giornaliera (SiSMG) nelle città italiane in relazione all’epidemia di Covid-19. Report 1′ Settembre – 6 aprile 2021

Publication date: 26/04/2021 – E&P Code: repo.epiprev.it/2353
Authors: (a cura di) Marina Davoli,1 Francesca de’ Donato,1 Manuela De Sario,1 Paola Michelozzi,1 Fiammetta Noccioli,1 Daniela Orrù,1 Pasqualino Rossi,2 Matteo Scortichini1

Sintesi dei risultati. Il rapporto del sistema di sorveglianza SISMG aggiornato alla settimana 31 marzo – 6 aprile 2021 mostra una riduzione della mortalità rispetto alla settimana precedente, soprattutto al centro-sud e complessivamente documenta che nella maggior parte dei comuni inclusi nella sorveglianza SISMG la mortalità totale è in linea con i dati di riferimento. Da sottolineare tuttavia che sia al nord che al centro si continua a registrare una mortalità è superiore all’atteso nella classe di età 65-74 anni. • I dati di incidenza della Sorveglianza integrata COVID-19 in Italia (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/) evidenziano che l’incremento osservato dalla fine di febbraio ha raggiunto un picco nella settimana 8-14 marzo, mostrando poi un costante decremento. Considerando il periodo di latenza di circa 2 settimane tra picco di incidenza e quello atteso in termini di incremento della mortalità, il trend stabile o di riduzione nella mortalità generale, se confermato nelle prossime settimane, sarebbe correlabile alla riduzione di incidenza osservata. E’ atteso che il potenziamento della campagna vaccinale avrà come effetto una riduzione della trasmissione di infezione e di complicanze gravi soprattutto nelle fasce di popolazione anziane e nei sottogruppi a maggior rischio. I dati sembrano evidenziare la necessità di potenziare la copertura vaccinale nella classe di età 65-74 anni.
La mortalità per settimana (media giornaliera) e classi di età (Figure 1A-B e 2A-B) evidenzia per la settimana 31 marzo – 6 aprile valori stabili o in calo sia la nord che al centro-sud. Al nord i valori sono stabili nelle classi di età più anziane mentre il grafico evidenzia, come già sottolineato valori superiori all’atteso e al di fuori della banda di confidenza per la classe di età 65-74 anni. Al centro-sud si osserva un calo della mortalità o valori stabili in tutte le classi di età che riporta i valori all’interno della banda di confidenza ad eccezione della classe 65-74 anni.
L’andamento stagionale della mortalità (Figura 3) mostra l’anomalia della mortalità osservata nel 2020 rispetto alle variazioni stagionali (valori massimi nel periodo dicembre-febbraio e valori minimi nel periodo giugno-agosto), osservato nei 5 anni precedenti. Nel 2020 si sono verificati due picchi di mortalità (linea rossa) in corrispondenza della prima (marzo-aprile) e della seconda ondata (ottobre-dicembre) dell’epidemia Covid-19. Il forte incremento della mortalità osservata nella prima fase dell’epidemia di COVID-19, è stato seguito da una riduzione che ha riportato la mortalità in linea con i valori di riferimento (linea nera) a fine maggio. Il secondo incremento della mortalità che ha raggiunto il picco nella seconda metà del mese di novembre per poi tornare ai valori di riferimento a partire da metà gennaio 2021. A partire dal mese di febbraio la mortalità rimane stabile di poco superiore al valore di riferimento del periodo.
I dati della mortalità relativi al mese di marzo (Tabella 1) confermano una mortalità superiore all’atteso sia al nord (+12%) che al centro-sud (+15%). Le figure 4 A e B e la tabella 1 mostrano per il mese di marzo un eccesso statisticamente significativo a Bolzano (+30%), Torino (+36%), Brescia (+67% solo per il periodo 1-15 marzo), Bologna (+26%), Ancona (+59%), Perugia (+21%), Roma (+13%), Frosinone (81%), Pescara (+37%), Campobasso (+73%), Napoli (+25%) e Bari (+108%) mentre a Cagliari la mortalità risulta significativamente inferiore all’atteso (Tabella 1).
L’andamento della mortalità giornaliera e settimanale nelle 33 città (Figura 5) e la tabella dei dati settimanali di mortalità totale e per classi di età evidenziano tra le città del nord una mortalità superiore all’atteso solo a Torino (248 decessi totali osservati vs 159 attesi), mentre al centro-sud tra le città dove si rileva una mortalità ancora superiore all’atteso (Roma, Napoli e Bari), si osserva una riduzione nell’ultima settimana.
Il trend di variazione dell’eccesso di mortalità settimanale per classi di età a Torino, Milano, Genova, Roma, Napoli e Palermo è riportato in Figura 6. Nell’ultima settimana si osserva una riduzione dell’eccesso di mortalità in diverse città ad eccezione di Torino dove si registra un’ eccesso di mortalità in tutte le classi di età ad eccezione della classe più giovane 0-64. Da notare che a Milano, Roma e Napoli per la classe di età 65-74 anni si continua a registrare un eccesso di mortalità. Infine, si segnala una possibile sotto notifica dei dati di Palermo.

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Andamento della mortalità giornaliera (SiSMG) nelle città italiane in relazione all’epidemia di Covid-19. Report 1′ Settembre – 30 marzo 2021

Publication date: 12/04/2021 – E&P Code: repo.epiprev.it/2338
Authors: (a cura di) Marina Davoli,1 Francesca de’ Donato,1 Manuela De Sario,1 Paola Michelozzi,1 Fiammetta Noccioli,1 Daniela Orrù,1 Pasqualino Rossi,2 Matteo Scortichini1

Sintesi dei risultati. Il rapporto del sistema di sorveglianza SISMG aggiornato alla settimana 24-30 marzo mostra un lieve incremento della mortalità in relazione all’incremento dell’incidenza di casi di SARS-Cov2 registrato nelle ultime settimane. I dati mostrano ancora una mortalità totale in linea con l’atteso nei Comuni del nord, mentre si registra una mortalità superiore all’atteso al centro-sud. Potenziare la campagna di vaccinazione, in particolare nelle fasce di popolazione a maggior rischio di complicanze gravi avrà come effetto quello di limitare l’impatto sulla mortalità ed i dati della sorveglianza SISMG saranno in grado di fornire prime indicazioni sull’efficacia della campagna vaccinale in particolare nella popolazione ultraottantenne, monitorando l’andamento di esiti gravi in questa fascia di età.
La mortalità media giornaliera per settimana e classi di età (Figure 1A-B e 2A-B) evidenzia per la settimana 24 – 30 marzo valori in aumento al centro-sud e in lieve calo al nord. Al centro sud si osserva un aumento in tutte le classi di età con valori superiori all’atteso ad eccezione della classe 75-84 anni che rimane stabile. Al nord i valori sono in lieve calo in tutte le classi di età ad eccezione della classe 85+ che mostra dati stabili. Inoltre, nella classe più giovane 0-64 anni, nonostante il calo, si registrano ancora valori superiori all’atteso.
L’andamento stagionale della mortalità (Figura 3) mostra valori che si attestano intorno al baseline (linea nera) a partire da febbraio ed un lieve incremento della curva nelle ultime settimane. Il grafico evidenzia l’anomalia della mortalità osservata nel 2020 rispetto alle variazioni stagionali (valori massimi nel periodo dicembre-febbraio e valori minimi nel periodo giugno-agosto), osservato nei 5 anni precedenti. Nel 2020 si sono verificati due picchi di mortalità (linea rossa) in corrispondenza della prima (marzo-aprile) e della seconda ondata (ottobre-dicembre) dell’epidemia Covid-19. Il forte incremento della mortalità osservata nella prima fase dell’epidemia di COVID-19, è stato seguito da una riduzione che ha riportato la mortalità in linea con i valori di riferimento (linea nera) a fine maggio. Il secondo incremento della mortalità che ha raggiunto il picco nella seconda metà del mese di novembre per poi tornare ai valori di riferimento a partire da metà gennaio 2021. Dal mese di febbraio la mortalità si attesta intorno al valore di riferimento del periodo.
I dati della mortalità relativi al periodo 1-15 Marzo (Tabella 1) evidenziano una mortalità lievemente superiore all’atteso sia al nord (+5%). che al centro-sud (+7%). Le figure 4 A e B e la tabella 1 mostrano per il periodo 1-15 marzo un eccesso statisticamente significativo a Torino (+24%), Brescia (+67%), Bologna (+29%), Ancona (+90%), Pescara (+33%), Campobasso (+87%), Napoli (+20%) e Bari (+84%) mentre a Milano, Padova e Cagliari la mortalità risulta significativamente inferiore all’atteso (Tabella 1).
L’andamento della mortalità giornaliera e settimanale nelle 33 città (Figura 5) e la tabella dei dati settimanali di mortalità totale e per classi di età evidenziano tra le città del nord una mortalità superiore all’atteso solo a Torino (228 decessi totali osservati vs 146 attesi) , mentre nelle città del centro-sud la mortalità totale risulta più elevata nell’ultima settimana a Roma (610 osservati vs 475 attesi) , a Napoli (250 osservati vs 184 attesi) e a Bari (124 osservati vs 50 attesi); a Bari la mortalità mostra il dato più elevato registrato dall’inizio della seconda ondata. Infine, da rilevare unincremento della mortalità totale registrato anche in alcuni comuni più piccoli: Rieti, Frosinone, Campobasso.
Il trend di variazione dell’eccesso di mortalità settimanale per classi di età a Torino, Milano, Genova, Roma, Napoli e Palermo è riportato in Figura 6. Nell’ultima settimana si osserva un incremento in diverse città per alcune classi di età: La mortalità risulta in aumento nella classe di età 65-74 anni a Genova, Roma, Napoli e Palermo. A Torino l’incremento si osserva nelle classi di età più anziane 75-84 anni, ed in quasi tutte le città si osserva un incremento della mortalità nella classe di età 85+.

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L’eccesso di mortalità nel 2020 in una ASL piemontese e la quota attribuibile all’epidemia COVID-19

Publication date: 08/04/2021 – E&P Code: repo.epiprev.it/2336
Authors: Dalmasso M1, Demaria M1, Strippoli E1, Quarta D1, Pasqualini O1, Castella A2, Procopio E2, Minniti D3, Mamo C1

Abstract: CONTESTO: nel 2020 in base alle fonti informative rese disponibili da Istat si registra un eccesso di mortalità, rispetto alla media del periodo 2015-2019, di oltre 100.000 casi a livello nazionale, pari al 15,6%. Sistemi su base regionale, fra cui la piattaforma regionale piemontese COVID-19, raccolgono informazioni sul decorso clinico dei soggetti affetti dall’infezione, compreso il decesso. Questa nota confronta le fonti disponibili e valuta, con riferimento a un’ASL del territorio piemontese, la quota di eccesso di mortalità nel 2020 attribuibile a COVID-19.
MATERIALI E INDICATORI: utilizzando i dati di mortalità di fonte Istat e i dati presenti nella piattaforma regionale COVID-19, sono calcolate e illustrate le differenze fra la mortalità osservata nel 2020 rispetto a quanto atteso in base al quinquennio precedente, con una valutazione della quota di decessi attribuibili all’epidemia COVID-19. Sono riportati indicatori descrittivi quali i rapporti percentuali e la loro distribuzione territoriale a livello comunale, con approfondimenti analitici effettuati utilizzando tecniche bayesiane. Le dimensioni di analisi sono: distretto sanitario, genere, classe di età e mese di decesso.
RISULTATI: nel territorio dell’ASL TO3 l’eccesso di mortalità rilevato nel 2020 è maggiore rispetto a quanto osservato a livello nazionale nonché ai già elevati valori registrati in Piemonte e nella Provincia di Torino. L’eccesso, così come rilevato anche a livello nazionale e regionale, è maggiore nelle classi di età anziane, nei maschi, nei mesi caratterizzati da maggiore incidenza di nuovi casi e nelle aree con caratteristiche urbane e metropolitane.
CONCLUSIONI: l’integrazione dei dati di mortalità pluriennale rilasciati da Istat con il contenuto della piattaforma regionale documenta un eccesso di mortalità nel 2020 nella ASL TO3 superiore rispetto ad altri territori della regione. La quota di decessi registrati dalla piattaforma regionale rappresenta poco meno dell’80% dell’eccesso di mortalità 2020; tale valore è comunque superiore rispetto al valore di circa il 60% derivante dal rapporto fra i decessi rilevati dal Sistema di sorveglianza integrata dei decessi COVID-19 e l’eccesso di mortalità 2020 osservato per la Regione Piemonte. Non è possibile, tramite le informazioni disponibili, articolare questa differenza in base a due differenti ipotesi: l’insufficiente capacità di tracciare i decessi COVID-19 da parte della piattaforma regionale e/o i reali incrementi della mortalità anche per altre cause connessi, direttamente o indirettamente, all’epidemia COVID-19.

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Andamento della mortalità giornaliera (SiSMG) nelle città italiane in relazione all’epidemia di Covid-19. Report 1′ Settembre – 16 marzo 2021

Publication date: 31/03/2021 – E&P Code: repo.epiprev.it/2323
Authors: (a cura di) Marina Davoli,1 Francesca de’ Donato,1 Manuela De Sario,1 Paola Michelozzi,1 Fiammetta Noccioli,1 Daniela Orrù,1 Pasqualino Rossi,2 Matteo Scortichini1

Sintesi dei risultati. Il rapporto del sistema di sorveglianza SISMG aggiornato alla settimana 10-16 marzo continua a mostrare una mortalità in linea con l’atteso.  Considerando i dati nazionali (fonte DPC) di nuovi casi e decessi Covid-19 si rileva che l’incremento dei casi osservato a partire da metà febbraio non ha determinato un incremento della mortalità generale come invece si era registrato nella precedente ondata, analogamente si osserva che il numero di decessi Covid-19 da metà febbraio ad oggi rimane pressoché costante. La campagna vaccinale rivolta alla popolazione a maggior rischio di decesso e l’elevata mortalità osservata nel nostro paese nelle fasi epidemiche precedenti, potrebbero aver limitato l’impatto sulla mortalità di questa nuova ondata epidemica. I dati di mortalità SISMG sono inoltre in grado di fornire prime indicazioni sull’efficacia della campagna vaccinale nella popolazione ultraottantenne, monitorando l’andamento di esiti gravi in questa fascia di età.
La mortalità media giornaliera per settimana e classi di età (Figure 1A-B e 2A-B) evidenzia per la settimana 10 – 16 marzo valori in linea con l’atteso sia al nord che al centro-sud e per tutte le classi di età ad eccezione della classe 65-74 anni dove si osserva un incremento nei decessi settimanali rispetto alla settimana precedente sia al nord che al centro-sud. Al nord i valori rimangono in linea con l’atteso nelle classi più anziane (75-84, 85+ anni) e diminuiscono ulteriormente nella classe più giovane (0-64 anni) con valori inferiori all’atteso. Al centro-sud si osserva una riduzione della mortalità in tutte le classi di età rispetto alla settimana precedente ad eccezione della classe di età 65-74 anni.
L’andamento stagionale della mortalità (Figura 3) continua a  mostrare  valori in linea con l’atteso e nelle ultime settimane la curva si attesta su valori lievemente superiori al baseline (linea nera). Il grafico evidenzia l’anomalia della mortalità osservata nel 2020 rispetto alle variazioni stagionali (valori massimi nel periodo dicembre-febbraio e valori minimi nel periodo giugno-agosto), osservato nei 5 anni precedenti. Nel 2020 si sono verificati due picchi di mortalità (linea rossa) in corrispondenza della prima (marzo-aprile) e della seconda ondata (ottobre-dicembre) dell’epidemia Covid-19. Il forte incremento della mortalità osservata nella prima fase dell’epidemia di COVID-19, è stato seguito da una riduzione che ha riportato la mortalità in linea con i valori di riferimento (linea nera) a fine maggio. Il secondo incremento della mortalità che ha raggiunto il picco nella seconda metà del mese di novembre per poi tornare ai valori di riferimento a partire da metà gennaio 2021. Dal mese di febbraio la mortalità si attesta intorno al valore di riferimento del periodo.
I dati della mortalità relativi al periodo 1-15 Marzo (Tabella 1) evidenziano una mortalità in linea al nord (+1%) o lievemente superiore all’atteso al centro-sud (+5%). Le figure 4 A e B e la tabella 1 mostrano per il periodo 1-15 marzo un eccesso statisticamente significativo a Torino (+22%), Brescia (+54%), Bologna (+29%), Ancona (+90%), Pescara (+31%), Campobasso (+87%), Napoli (+19%),  Bari (+84%) e Potenza (+36%) mentre a Milano, Padova e Cagliari la mortalità risulta significativamente inferiore all’atteso (Tabella 1). Si segnala un ritardo nell’invio dei dati a Trieste e Taranto e pertanto una sotto notifica dei dati per il periodo in studio.
L’andamento della mortalità giornaliera e settimanale nelle 33 città (Figura 5)  e la tabella dei dati settimanali di mortalità totale e per classi di età confermano che in gran parte delle città i valori rimangono in linea con l’atteso o all’interno della banda di confidenza. E’ da rilevare un incremento della mortalità nell’ultima settimana a Bolzano, Aosta, Torino, Bologna, Perugia, Ancona, Frosinone e Bari.
Il trend di variazione dell’eccesso di mortalità settimanale per classi di età a Torino, Milano, Genova, Roma, Napoli e Palermo è riportato in Figura 6.  Nell’ultima settimana si osserva una mortalità in linea o inferiore all’atteso in tutte le classi di età ad eccezione della classe 65-74 anni dove si rileva un’ eccesso di mortalità in incremento rispetto alla settimana precedente a Milano, Genova e Palermo. A Torino si osserva un lieve incremento dell’eccesso di mortalità in tutte le classi di età, mentre a Napoli i valori settimanali rimangono lievemente superiori all’atteso. A Roma i valori rimangono stabili rispetto alla settimana precedente, con valori inferiori all’atteso in tutte le classi di età ad eccezione della classe 65-74 anni.

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Analisi statistica previsionale dei ricoveri non intensivi per COVID19 sulla base dei tassi di incidenza e positività in Friuli Venezia Giulia

Publication date: 24/03/2021 – E&P Code: repo.epiprev.it/2319
Authors: Gobbato Michele1, Burba Ivana1, Clagnan Elena1, Grassetti Luca2, Rizzi Laura2, Serraino Diego3, Tonutti Giuseppe1

Abstract: Il seguente studio si pone l’obiettivo di definire diversi strumenti statistici per il monitoraggio delle ospedalizzazioni in reparti COVID19. Usando la modellazione ARIMA sono stati testati dei sistemi di monitoraggio in-time delle ospedalizzazioni attraverso delle stime previsionali a 7 giorni. I risultati sono confrontati con i valori osservati nel periodo.

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Andamento della mortalità giornaliera (SiSMG) nelle città italiane in relazione all’epidemia di Covid-19. Report 1′ Settembre – 2 marzo 2021

Publication date: 15/03/2021 – E&P Code: repo.epiprev.it/2308
Authors: (a cura di) Marina Davoli,1 Francesca de’ Donato,1 Manuela De Sario,1 Paola Michelozzi,1 Fiammetta Noccioli,1 Daniela Orrù,1 Pasqualino Rossi,2 Matteo Scortichini1

Sintesi dei risultati. L’attuale rapporto del sistema di sorveglianza SISMG include i dati di 33 Comuni italiani è aggiornato al 2 marzo 2021. I dati aggiornati a inizio marzo continuano a mostrare una mortalità ancora in linea con l’atteso nonostante i dati della sorveglianza Covid-19 nazionali evidenzino una ripresa dell’epidemia con un trend in aumento dell’incidenza dei casi in molte regioni italiane. Se questo incremento farà registrare un aumento della mortalità sarà evidente nelle prossime settimane a causa della latenza tra l’infezione, l’aggravamento della malattia e l’eventuale decesso. I dati di mortalità potranno fornire anche prime indicazioni sull’efficacia della campagna vaccinale nella popolazione ultraottantenne, monitorando l’andamento di esiti gravi in questa fascia di età.
La mortalità media giornaliera per settimana e classi di età (Figure 1A-B e 2A-B) evidenzia per la settimana 24 febbraio – 2 marzo un calo rispetto alla settimana precedente sia al nord che al centro-sud per tutte le classi di età. Al nord i valori rimangono in linea o inferiori all’atteso mentre al centro si osserva un calo in tutte le classi di età e valori che rientrano in linea con l’atteso.
Complessivamente l’andamento stagionale della mortalità (Figura 3) mostra un valore in linea con l’atteso anche se nelle ultime settimane la curva si attesta su valori lievemente superiori al baseline (linea nera). Il grafico evidenzia l’anomalia della mortalità osservata nel 2020 rispetto alle variazioni stagionali (valori massimi nel periodo dicembre-febbraio e valori minimi nel periodo giugno-agosto), osservato nei 5 anni precedenti. Nel 2020 si sono verificati due picchi di mortalità (linea rossa) in corrispondenza della prima (marzo-aprile) e della seconda ondata (ottobre-dicembre) dell’epidemia Covid-19. Il forte incremento della mortalità osservata nella prima fase dell’epidemia di COVID-19, è stato seguito da una riduzione che ha riportato la mortalità in linea con i valori di riferimento (linea nera) a fine maggio. Il secondo incremento della mortalità che ha raggiunto il picco nella seconda metà del mese di novembre per poi tornare ai valori di riferimento a partire da metà gennaio 2021.
I dati della mortalità relativi al periodo 1-28 febbraio (Tabella 1) evidenziano nei comuni del nord e del centro-sud una mortalità in linea o lievemente superiore all’atteso (0% al nord e +4% al centro-sud). Le figure 4 A e B mostrano per il mese di febbraio un eccesso solo in alcune città: a Bolzano (+38%), Perugia (+45%), Ancona (+29%), Roma (+5%), Pescara (+36%), Bari (+33%) e Potenza (+36%) (Tabella 1).
La Figura 5 mostra l’andamento della mortalità giornaliera e settimanale nelle 33 città e la tabella sotto riporta i dati settimanali di mortalità totale e per classi di aggiornati alla settimana 24 febbraio-2 marzo. In gran parte delle città si osservano ancora valori in linea con l’atteso o all’interno della banda di confidenza mentre solo in alcune città è da rilevare un lieve incremento della mortalità nell’ultima settimana (Ancona, Pescara, Latina, Cagliari, Bari e Catanzaro).
La Figura 6 riporta gli eccessi settimanali (differenza tra dati osservati e baseline) in 5 città (Torino, Milano, Genova, Roma e Palermo) per classe di età. Il grafico evidenzia il numero dei decessi attesi (baseline, linea nera), ed il trend di variazione della mortalità
fra settimane. Nell’ultima settimana si osserva una mortalità in calo o in linea con l’atteso in tutte le città per tutte le classi di età ad eccezione della classe di età più giovane (0-64 anni) a Torino e Genova.

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Andamento della mortalità giornaliera (SiSMG) nelle città italiane in relazione all’epidemia di Covid-19. Report 1′ Settembre – 16 febbraio 2021

Publication date: 01/03/2021 – E&P Code: repo.epiprev.it/2302
Authors: (a cura di) Marina Davoli,1 Francesca de’ Donato,1 Manuela De Sario,1 Paola Michelozzi,1 Fiammetta Noccioli,1 Daniela Orrù,1 Pasqualino Rossi,2 Matteo Scortichini1

Sintesi dei risultati. L’attuale rapporto del sistema di sorveglianza SISMG include i dati di 33 Comuni italiani è aggiornato al 16 febbraio 2021. Si continua a rilevare una mortalità bassa, in particolare tra le città del nord, dove in alcuni casi la mortalità osservata è inferiore al valore di riferimento.
L’andamento della mortalità media giornaliera per settimana e classi di età (Figure 1A-B e 2A-B) evidenzia per la settimana 10 – 16 febbraio una mortalità inferiore all’atteso tra le città del nord mentre al centro-sud la mortalità rimane in linea con l’atteso per tutte le classi di età e nelle età più anziane.
Complessivamente l’andamento stagionale della mortalità (Figura 3) mostra un valore in linea con l’atteso. Il grafico evidenzia l’anomalia della mortalità osservata nel 2020 rispetto alle variazioni stagionali (valori massimi nel periodo dicembre-febbraio e valori minimi nel periodo giugno-agosto), osservato nei 5 anni precedenti. Nel 2020 si sono verificati due picchi di mortalità in corrispondenza della prima fase (marzo-aprile) e della seconda ondata (ottobre-dicembre) dell’epidemia Covid-19. Il forte incremento della mortalità osservata (linea rossa) nella prima fase dell’epidemia di COVID-19, è stato seguito da una riduzione che ha riportato la mortalità in linea con i valori di riferimento (linea nera) a fine maggio. A partire dalla seconda metà di ottobre si è osservato il secondo incremento della mortalità che ha raggiunto il picco nella seconda metà del mese di novembre per poi tornare ai valori di riferimento a partire da metà gennaio 2021.
I dati della mortalità relativi al periodo 1-15 febbraio (Tabella 1) evidenziano sia nei comuni del nord che in quelli del centro-sud una mortalità in linea con l’atteso (-3% al nord, 1% al centro-sud). Le figure 4 A e B evidenziano per la prima metà di febbraio una mortalità in linea o inferiore all’atteso ad eccezione di Bolzano (+35%), Perugia (+54%) e Bari (+32%) dove si continua ad osservare un eccesso di mortalità statisticamente significativo (Tabella 1).
La Figura 5 mostra l’andamento della mortalità giornaliera e settimanale nelle 33 città e la tabella sotto riporta i dati settimanali di mortalità totale e per classi di aggiornati alla settimana 10-16 febbraio. In gran parte delle città si osservano valori costanti in linea con l’atteso o all’interno della banda di confidenza senza particolari scostamenti rispetto alla settimana precedente nella maggior parte delle città.
La Figura 6 riporta gli eccessi settimanali (differenza tra dati osservati e baseline) in 5 città (Torino, Milano, Genova, Roma e Palermo) per classe di età. Il grafico evidenzia il numero dei decessi attesi (baseline, linea nera), ed il trend di variazione della mortalità fra settimane. Rispetto alla settimana precedente, si osserva una mortalità pressoché costante, con valori inferiori all’atteso a Torino e Milano e valori in linea a Genova e Roma. A Palermo a causa di ritardi nella notifica, i dati sono relativi alla settimana precedente ed evidenziano un calo nelle fasce di età estreme (0-64 e 85+ anni mentre nelle classi di età intermedie si osserva un incremento dell’eccesso di mortalità.

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Andamento della mortalità giornaliera (SiSMG) nelle città italiane in relazione all’epidemia di Covid-19. Report 1′ Settembre – 9 febbraio 2021

Publication date: 23/02/2021 – E&P Code: repo.epiprev.it/2294
Authors: (a cura di) Marina Davoli,1 Francesca de’ Donato,1 Manuela De Sario,1 Paola Michelozzi,1 Fiammetta Noccioli,1 Daniela Orrù,1 Pasqualino Rossi,2 Matteo Scortichini1

Sintesi dei risultati. L’attuale rapporto del sistema di sorveglianza SISMG include i dati di 33 Comuni italiani è aggiornato al 9 febbraio 2021. Si continua a rilevare una mortalità bassa, in particolare tra le città del nord, dove in diversi casi la mortalità osservata è inferiore al livello di riferimento.
L’andamento della mortalità media giornaliera per settimana e classi di età (Figure 1A-B e 2A-B) evidenzia per la settimana 3 – 9 febbraio una mortalità inferiore all’atteso tra le città del nord mentre al centro-sud si evidenzia una mortalità in linea o vicina alla banda superiore dell’intervallo di confidenza.
I dati della mortalità relativi al periodo 1-31 gennaio (Tabella 1) mostrano complessivamente sia al nord che al centro-sud una mortalità lievemente superiore all’atteso (+5% al nord, +6% al centro-sud) ma con una grande eterogeneità tra città. In diverse città la mortalità nel mese di gennaio rimane significativamente superiore all’atteso (Aosta, Brescia, Verona, Venezia, Padova, Genova, Bologna, Roma, Bari, Potenza, Messina, Palermo) attribuibile soprattutto all’ eccesso registrato nella prima metà del mese (Figure 4A e B). In altre città invece la mortalità è stata significativamente più bassa del valore di riferimento per il mese di gennaio (Torino, Milano, Frosinone, Cagliari, Catanzaro). Tale fenomeno è attribuibile ad un possibile effetto “harvesting”, che in seguito all’eccesso di mortalità osservato nei 2 mesi precedenti, ha ridotto la quota dei soggetti più fragili ad elevato rischio di mortalità nel mese di gennaio. Da notare anche che per i primi mesi del 2021 il sistema di sorveglianza InfluNet dell’ISS ha evidenziato una bassissima incidenza delle sindromi influenzali (ILI) rispetto agli anni precedenti quando si raggiungeva il picco epidemico stagionale (https://www.epicentro.iss.it/influenza/flunews).

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COVID-19

Monitoraggio dell’impatto indiretto di COVID-19 sull’equità nell’assistenza ospedaliera

Publication date: 19/02/2021 – E&P Code: repo.epiprev.it/2286
Authors: Chiara Di Girolamo1, Tania Landriscina2, Roberta Onorati2, Silvia Forni3, Manuele Falcone3, Roberto Gnavi2, Teresa Spadea2

Abstract: La contrazione dell’offerta e del ricorso all’assistenza ospedaliera causata dall’epidemia da SARS-CoV-2 potrebbe aver contribuito ad esacerbare eventuali disuguaglianze già presenti nell’accesso alle cure. L’obiettivo di questo studio pilota è quindi di valutare l’eventuale impatto del COVID-19 e delle conseguenti misure di lockdown sulle disuguaglianze sociali nell’assistenza ospedaliera, mettendo a confronto i primi sette mesi del 2020 con il biennio precedente in tre regioni, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana.
L’andamento delle disuguaglianze è sostanzialmente omogeneo tra le regioni; le uniche differenze si rintracciano nel grado di significatività, mai nella direzione, dei gradienti e della modifica osservata a seguito del lockdown. Si osservano riduzioni delle disuguaglianze per molte condizioni acute, come gli accessi in pronto soccorso e i ricoveri per infarto e ictus, ma analisi più approfondite sono necessarie per capire se il fenomeno sia legato a una reale minore incidenza di eventi acuti o piuttosto a fenomeni di rinvio o rinuncia alle cure. Segnali preoccupanti arrivano dall’analisi degli interventi per tumore della mammella, per i quali si osserva un significativo aumento del divario, con un numero di interventi inferiore tra le donne meno istruite, che potrebbe essere la conseguenza dell’arresto subìto dalle attività di screening. L’analisi degli indicatori di tempestività delle procedure nelle patologie “tempo-dipendenti” rivela un quadro più eterogeneo tra le tre regioni considerate.
Questa analisi preliminare indica l’importanza di monitorare l’equità nell’assistenza ospedaliera per individuare tempestivamente la comparsa o l’incremento di disuguaglianze nell’accesso o nella fruizione delle cure e mettere in atto azioni di contrasto che permettano di mitigare l’effetto indiretto della pandemia tra le fasce più vulnerabili della popolazione.

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